Birre artigianali: piccole produzioni italiane di alta qualità

Birre artigianali: piccole produzioni italiane di alta qualità

Le birre artigianali italiane sono un prodotto d’eccellenza dell’enogastronomia italiana. Nascono dall’amore e dalla passione di mastri birrai, che quotidianamente selezionano le migliori materie prime per ottenere una birra dal gusto unico e inconfondibile.

I birrifici di piccole dimensioni sono imprese artigianali di qualità, dove la manualità e l’esperienza delle persone fanno la differenza sulla bontà del risultato finale.

Le birre artigianali in Italia

La birra è una delle bevande più antiche e consumate al mondo. Già nel VII secolo a.C., i Fenici la commercializzavano in tutto il Mediterraneo e i Romani erano particolarmente abili nella produzione di questa bevanda, come documentato da diversi reperti e ritrovamenti archeologici.

Nonostante le distruzioni causate dalle invasioni barbariche, la produzione proseguì per tutto il Medio Evo e nei secoli successivi, diventando una bevanda popolare soprattutto tra i ceti più bassi.

Il primo birrificio sul territorio italiano nacque nel 1829, grazie a Franz Saverio Wührer, un mastro birraio austriaco, il quale aprì a Brescia il suo stabilimento, dando vita ad una delle aziende italiane più antiche e longeve.

Verso la fine dell’Ottocento, su tutto il territorio italiano si contavano più di 140 birrifici industriali, che utilizzavano tecniche perlopiù artigianali. Il successo e la diffusione della birra proseguì fino a metà degli anni Venti, quando subì un improvviso arresto a causa della Legge Marescalchi con cui si aumentava la tassazione sulla birra e si favoriva la produzione di vino.

Durante le due Guerre Mondiali la produzione di birra ebbe vicende altalenanti e riprese a pieno ritmo solo verso la metà degli anni Sessanta, quando la richiesta da parte dei consumatori tornò ad essere significativa.

Attualmente, l’Italia è uno dei Paesi in Europa in cui si consuma meno birra, dato che la nostra tradizione enogastronomica privilegia il vino, ma a partire dal 1996, grazie a una legge che autorizza la produzione casalinga di birra, sono nati moltissimi piccoli birrifici artigianali con produzioni di nicchia davvero originali e spesso creative.

Nel 2016 il Senato italiano ha approvato il Collegato Agricoltura inserito nel DDL S 1328-B con il quale si stabilisce che “si definisce birra artigianale la birra prodotta da piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e microfiltrazione”. Inoltre, si specifica che “per piccolo birrificio indipendente si intende un birrificio che sia legalmente ed economicamente indipendente, che utilizzi impianti fisicamente distinti da quelli di qualsiasi altro birrificio, che non operi sotto licenza di utilizzo dei diritti di proprietà immateriale altrui e la cui produzione annua non superi 200.000 ettolitri, includendo in questo quantitativo le quantità di birra prodotte per conto di terzi”.

Questa legge ha finalmente definito e distinto i piccoli birrifici dai grandi stabilimenti industriali, dando maggior valore all’apporto umano e alla genuinità del prodotto, che durante il processo di produzione non subisce alternazioni e può mantenere intatte tutte le sue qualità organolettiche e nutrizionali.

Come si producono le birre artigianali in Italia

Le birre artigianali, come definito dalla legislazione italiana, sono prodotti non pastorizzati e, di solito, non filtrati.

Le materie prime utilizzate per la produzione delle birre artigianali sono il malto d’orzo o di frumento, a cui solitamente vengono aggiunti il luppolo, lieviti e acqua. I mastri birrai italiani si ispirano alle grandi birre internazionali, ma spesso amano dare sfogo alla creatività, aggiungendo ingredienti e aromatizzazioni che caratterizzino maggiormente il prodotto finale, ad esempio con farro, frutta, castagne o mirra e zenzero. Inoltre, l’esperienza della vinificazione delle uve è spesso fonte d’ispirazione per creare nuovi processi produttivi e sapori inediti, come l’invecchiamento in botti di legno o l’aggiunta di mosto d’uva.

La produzione di birre artigianali in Italia è davvero limitata a poche migliaia di ettolitri l’anno e, a seconda della tipologia di locali in cui vengono prodotte, i piccoli stabilimenti si possono suddividere in tre categorie:

·         I microbirrifici, la cui produzione è generalmente destinata alla vendita a locali e negozi

·         I brewpub, che producono autonomamente la birra da servire all’interno dell’attività di ristorazione

·         I beer firm ovvero impianti che vengono affittati a piccoli produttori privati per produrre birre artigianali in quantità maggiori rispetto a un microbirrificio, ma pur sempre limitate rispetto alla produzione industriale.

Attualmente in Italia il numero dei microbirrifici in cui si producono birre artigianali è in continua crescita e ha ormai di gran lunga superato le 1000 unità, costituendo una vera eccellenza italiana, riconosciuta anche a livello internazionale. Infatti, da qualche anno, diversi microbirrifici italiani hanno iniziato un’attività di esportazione dei propri prodotti, soprattutto negli Stati Uniti e in Europa, ricevendo ottime valutazioni da appassionati ed esperti del settore.

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