Nduja di Spilinga, autentico sapore di Calabria

Nduja di Spilinga, autentico sapore di Calabria

L’Nduja di Spilinga è uno dei prodotti più tipici della tradizione calabrese. Un insaccato dalla consistenza morbida e spalmabile, ma dal gusto particolarmente piccante e saporito.

La terra d’origine di questa prelibatezza è il piccolo comune di Spilinga, adagiato sull’altopiano del Poro. Una terra ricca di grotte, rifugio delle popolazioni locali durante le invasioni saracene e ora meta turistica apprezzata per la bellezza selvaggia del suo territorio, compreso tra la terra e il mare.

Si tratta di un salume povero, nato allo scopo di riutilizzare le parti meno nobili delle carni di maiale come le frattaglie. Negli ultimi anni è stato riscoperto a livello commerciale, riscuotendo un grande successo e grazie alla notevole presenza di peperoncino può essere conservato a lungo senza additivi chimici.

Una storia legata al territorio

L’Nduja di Spilinga è ormai uno dei simboli più conosciuti e apprezzati del territorio calabrese, perché ne racchiude a pieno i sapori e i profumi più decisi e caratteristici. Una terra che ancora oggi vive di agricoltura, allevamento e pastorizia, a cui solo recentemente si è affiancato il turismo, in particolare nella zona costiera.

L’altopiano del Monte Poro è caratterizzato da dolci pendii collinari, dove il clima è quasi sempre mite e la popolazione vive in piccoli centri abitati, circondati da terreni coltivati e allevamenti di bovini, ovini e suini. L’altopiano degrada poi verso la Costa degli Dei che si affaccia sul Mar Tirreno con una serie di terrazzamenti, frutto del duro lavoro degli abitanti locali per ricavare un piccolo spazio vitale.

Il termine “nduja” sarebbe legato etimologicamente al piemontese “salam dla duja” e al francese “andouille”, due insaccati tradizionalmente preparati con carne e spezie.

Alcuni studiosi ritengono che la tradizione di conservare le frattaglie del maiale aggiungendo il peperoncino sia nata durante l’invasione spagnola verso la fine del Cinquecento, mentre secondo altri questa pratica sarebbe stata introdotta dai Francesi durante la dominazione napoleonica all’inizio dell’Ottocento. Sembra infatti che Gioacchino Murat, per ingraziarsi la benevolenza delle popolazioni locali, avesse deciso di distribuire gratuitamente un salume simile all’Nduja, preparato con le frattaglie del maiale e molto peperoncino.

Come si prepara e si conserva l’Nduja di Spilinga

L’Nduja di Spilinga è entrata di diritto nell’elenco delle Produzioni Agroalimentari Tradizionali calabresi. Oltre alla scelta delle carni e del peperoncino, ciò che influisce sul sapore di questo prodotto sono le condizioni climatiche uniche, riscontrabili solo sull’Altipiano del Poro, e le tecniche di produzione tradizionali, tramandate da generazioni fino ad ottenere un prodotto originale e assolutamente inimitabile. Per la sua genuinità e tipicità, L’Nduja di Spilinga ha conquistato le migliori cucine e tavole mondiali, suscitando profondo interesse e grande apprezzamento a livello nazionale e internazionale.

La ricetta tipica prevede l’utilizzo di tre diversi tagli di carne suina, il lardello, il guanciale e la pancetta, a cui viene aggiunto peperoncino piccante calabrese e sale di ottima qualità.

L’impasto ottenuto ha un colore rosso brillante e rimane sempre morbido e cremoso, anche dopo aver subito un periodo di stagionatura ed essere stato insaccato in un budello cieco, detto “orba”.

Durante la stagionatura l’Nduja si asciuga e acquista il tipico colore rossastro. Successivamente, viene affumicata con erbe aromatiche e foglie d’ulivo, che ne esaltano gli aromi e i profumi.

Per conservare al meglio l’Nduja di Spilinga, è consigliabile riporla in un ambiente fresco e asciutto o in frigorifero, possibilmente in una busta sottovuoto o in un barattolo di vetro chiuso ermeticamente. Per apprezzare al meglio questo insaccato, si consiglia di non affettarlo, ma di raccoglierlo con un cucchiaio e di ricoprire la carne esposta con il budello e un pezzo di pellicola trasparente, prima di riporla nuovamente in frigorifero.

Se si acquista l’Nduja di Spilinga sottolio, è bene aggiungere un filo d’olio prima di riporla in frigorifero per mantenere il prodotto sempre morbido e cremoso. Se in un secondo momento, l’Nduja dovesse risultare indurita, si può scaldare leggermente in un pentolino e ritornerà spalmabile e pastosa.

Come gustare l’Nduja di Spilinga

Tradizionalmente, l’Nduja di Spilinga viene spalmata sul pane appena abbrustolito e ancora caldo, ma può essere utilizzata anche come ottimo condimento per la tipica “Fileja“ o come ingrediente per la pizza.

Spesso viene servita come antipasto o contorno da abbinare a pietanze a base di uova, polenta e legumi.

Gli esperti consigliano di usarla nel soffritto per il ragù o per insaporire le zuppe, ma anche per accompagnare formaggi semi-stagionati o per rendere più sfiziose le frittate.

Sul nostro shop è possibile acquistare l’Nduja in budello, in vasetto o preparata con la pregiata carne di Suino Nero Calabrese. Un’esperienza di gusto assolutamente da non perdere!

 

 

 

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