Vino Barbaresco: origini, caratteristiche e abbinamenti

Vino Barbaresco: origini, caratteristiche e abbinamenti

Il vino Barbaresco, prodotto esclusivamente in una piccola parte delle Langhe tra i comuni di Barbaresco, Treiso, Neive e Alba, è uno dei prodotti più rinomati e prestigiosi della tradizione enogastronomica italiana e, insieme al Barolo, sin dal 1966 può fregiarsi dell’importante denominazione D.O.C.G., sinonimo di altissima qualità e genuinità delle produzioni vitivinicole piemontesi.

Origini e storia del vino Barbaresco

Il vino Barbaresco nasce nelle Langhe, dolci colline che si susseguono in lunghe “lingue” di terra e che creano un territorio davvero molto particolare con un’esposizione ideale per la produzione di uve di grande pregio.

Dal punto di vista geologico, le marne che compongono le colline delle Langhe si sarebbero formate più di 70.000 anni fa, creando diverse stratificazioni tra sabbie e argille che si sono accumulate nel tempo, rendendo i rilievi biancheggianti, dolci e non troppo elevati, ovvero perfetti per la coltivazione delle viti di Nebbiolo con cui si produce sia il Barbaresco sia il Barolo.

Secondo alcuni studiosi, i Galli che vivevano oltralpe apprezzavano particolarmente un vino chiamato Barbaritium, che veniva prodotto dalle popolazioni celte e liguri nel Basso Piemonte e, per questo motivo, avrebbero deciso di stabilirsi nelle Langhe, mentre secondo altri, la produzione del vino Barbaresco sarebbe stata importata dai popoli Barbari che scesero in Italia dalle Alpi, causando la fine dell'Impero Romano. L’unica cosa certa è che il vino Barbaresco ha una lunghissima tradizione popolare e che la sua vera data di nascita è il 1894, quando venne fondata la Cantina Sociale di Barbaresco.

Qualche anno prima, Domizio Cavazza, un giovane agronomo modenese nominato direttore della Scuola Enologica Reale di Alba, aveva iniziato a produrre vino Barbaresco da uve Nebbiolo nella sua tenuta e, insieme a un gruppo di enologi locali decise di fondare la prima Cantina Sociale di Barbaresco, dotandola di tutte le attrezzature e le tecnologie per produrre un vino di altissima qualità.

Il vino Barbaresco raggiunse subito un buon successo e venne premiato con una medaglia d'oro all'Esposizione di Londra del 1862 con il nome “Neive”, ma a causa delle due Guerre Mondiali, la sua fama conobbe un’improvvisa battuta d’arresto e solo a metà degli anni Cinquanta la produzione riprese a pieno ritmo, grazie soprattutto a una nuova generazione di produttori e alla fondazione di una nuova cantina cooperativa, che intendeva continuare l’opera di Cavazza, offrendo nuove opportunità ai giovani del territorio.

Nel 1966, il vino Barbaresco ottenne la denominazione D.O.C. e successivamente divenne D.O.C.G. con la redazione dell’attuale disciplinare, approvato con il DPR 03.10.1980. Oggi, il Barbaresco è un vino dalle caratteristiche organolettiche uniche e apprezzato in tutto il mondo per il suo profumo intenso e il suo sapore pieno, asciutto e armonico.

Le caratteristiche del vino Barbaresco

Nonostante il Barbaresco condivida con il Barolo la stessa varietà di uve Nebbiolo, i due vini hanno storie e caratteristiche molto diverse, che li rendono unici e inconfondibili.

Rispetto al Barolo, un prodotto nobile e aristocratico, il vino Barbaresco nasce in una dimensione più popolare e legata a tradizioni locali e metodi antichi, tramandati di generazione in generazione nelle famiglie contadine delle Langhe. Un vino antichissimo, che ha saputo rinnovarsi nel tempo e che ha trovato una sua definizione nel disciplinare D.O.C.G, con cui sono state determinate le zone di produzione, le caratteristiche del terreno e i processi di vinificazione e affinamento.

Attualmente, il vino Barbaresco si ottiene solo dalle migliori uve 100% Nebbiolo, prodotte esclusivamente nelle aree D.O.C.G. e caratterizzate da terreni collinari argillosi, calcarei o misti. La pendenza e la caratteristica drenante del suolo permettono di ottenere un vino dal gusto asciutto e con una gradazione alcolica minima di 12,5%, che in alcune annate può salire fino al 14,5%.

Le rese per la produzione di Barbaresco sono controllate e possono arrivare fino ad un massimo di 80 quintali per ettaro e l’unico sistema di allevamento consentito dal disciplinare D.O.C.G. è a controspalliera con sistema di potatura Guyot.

Il periodo di affinamento e invecchiamento del Barbaresco non può essere inferiore a 26 mesi, di cui 9 mesi devono trascorrere in botti di legno, mentre per essere definito “Riserva”, il vino deve essere invecchiato per almeno 50 mesi, in modo da acquisire maggiore corpo e un sapore più definito, morbido e gradevole.

Come abbinare il vino Barbaresco

 Le uve Nebbiolo sono ottime per la produzione di vini longevi e i vini come il Barolo e il Barbaresco riescono a dare il meglio di sé soprattutto dopo un lungo invecchiamento.

Normalmente, il Barbaresco più giovane si presenta di colore rosso granato, che tende a diventare più aranciato nelle versioni che hanno subito un invecchiamento più prolungato. Il profumo è molto complesso e comprende note fruttate e floreali che possono arrivare ad essere più speziate e aromatiche, mentre il sapore è secco, strutturato, caldo e tannico, soprattutto se si assaporano annate più giovani; perciò, è preferibile lasciare che il vino riposi ancora qualche anno in bottiglia dopo averlo acquistato per poterlo gustare a pieno, in tutta la sua eleganza e senza la ruvidezza data dai tannini sul palato.

Di solito, il vino Barbaresco si abbina perfettamente ai gusti corposi delle carni arrosto e alla selvaggina, ma è perfetto anche con i primi piatti a base di tartufo e funghi o con formaggi stagionati e leggermente piccanti. Per assaporare il vino Barbaresco in tutta la sua prelibatezza, è preferibile servirlo a una temperatura di 18°C e in un calice ampio, che permetta ai suoi sentori di esprimersi al meglio.

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