Colomba Pasquale: origini e caratteristiche del più tipico dolce primaverile

Colomba Pasquale: origini e caratteristiche del più tipico dolce primaverile

Quando si avvicina la Pasqua, nell’aria aleggia il dolce profumo della Colomba Pasquale, uno dei dolci italiani più tipici e caratteristici del periodo primaverile. Anche se apparentemente l’impasto è molto simile a quello del panettone, la Colomba Pasquale si differenzia per la sua leggerezza e la fragranza inconfondibile, che la rende la vera regina delle festività pasquali.

Il fatto che ci sia meno burro, meno zucchero e farciture più leggere, non significa che questo dolce sia meno gustoso, anzi la sua delicatezza e l’immediata sensazione di scioglievolezza che si prova al primo morso, lo rendono ancora più squisito e invitante, oltre che perfetto per ogni momento della giornata, dalla colazione al fine pasto.

Quali sono le origini della Colomba Pasquale?

Le origini della Colomba Pasquale sono molto antiche e, come molti altri prodotti della migliore tradizione italiana, sono avvolte da un alone di leggenda e mistero.

Si racconta infatti che venisse preparata già in epoca longobarda e che Re Alboino la ricevette in dono dalla popolazione di Pavia, la quale aveva subito un lunghissimo assedio, durato più di tre anni e che terminò proprio alla vigilia delle celebrazioni della Pasqua.

Secondo un altro racconto, sempre tramandato nell’area lombarda, la Colomba Pasquale sarebbe nata da un miracolo di San Colombano, un celebre monaco irlandese, vissuto a cavallo tra il VI e il VII secolo d.C., il quale fondò numerose comunità monastiche e chiese in tutta Europa e tuttora viene venerato sia dalla Chiesa Cattolica, sia dalle Chiese Ortodossa e Anglicana.

Questo “santo europeo”, come è stato recentemente definito da Papa Benedetto XVI, visse gli ultimi anni della sua esistenza a Bobbio, un centro abitato della pianura piacentina, dove svolse attività diplomatiche e di pacificazione presso i Longobardi, ma soprattutto favorì la diffusione della cultura e la riapertura delle vie commerciali che collegavano la Pianura Padana con Genova e il resto d’Italia.

In particolare, si narra che San Colombano venne invitato a un fastoso banchetto presso la corte longobarda. Durante il ricchissimo pranzo, pieno di ogni tipo di leccornia, la regina Teodolinda propose al santo di assaporare le gustosissime carni che aveva appositamente fatto preparare, ma essendo in periodo di Quaresima, San Colombano si rifiutò di assaggiarle, se non dopo averle benedette.

Quando il monaco impose le mani, tutte le portate di carne si trasformarono improvvisamente in bianche colombe di pane e così poté consumarle insieme a tutti i commensali senza trasgredire la regola del digiuno.

La Colomba Pasquale, nella forma e nel sapore che oggi conosciamo, ha una storia molto più recente e meno fantasiosa. Questo prodotto dolciario di qualità iniziò ad essere commercializzato all’inizio degli anni Trenta del secolo scorso, grazie a una brillante idea del pubblicitario Dino Villani, il quale all’epoca lavorava per una nota industria dolciaria milanese.

Utilizzando l’impasto dei panettoni natalizi e gli stessi macchinari, Villani mise sul mercato un dolce totalmente nuovo, anche se fondamentalmente riciclato, a cui venne data la forma di una colomba, da secoli simbolo della Pasqua, e una copertura di amaretti, mandorle e granelli di zucchero.

Il Decreto Ministeriale del 22 Luglio 2005, emesso dal Ministero delle Attività Produttive, ha definito le caratteristiche che ogni Colomba Pasquale deve possedere per essere riconosciuta come tale sul mercato. Innanzitutto, non sono ammessi grassi diversi dal burro e la cottura deve seguire precise procedure. Inoltre, sono ammesse solo la glassa alle mandorle e pochissime altre varianti. In caso non vengano rispettate le direttive ministeriali, il dolce non può essere commercializzato, in Italia e nel resto del mondo, come “colomba pasquale”, ma solamente come “dolce pasquale”.

Perché si mangia la Colomba Pasquale?

Se vi state chiedendo perché in questo periodo dell’anno si mangia la Colomba Pasquale, la risposta risiede nel significato simbolico di questo dolce squisito.

La colomba è tradizionalmente l’emblema della pace e ciò deriva dal famoso episodio, raccontato nel Libro della Genesi, quando al termine del Diluvio Universale questo uccello venne inviato da Mosè per cercare le terre emerse e ritornò con un rametto di ulivo, che indicava la fine delle controversie tra Dio e l’umanità e soprattutto che esistevano ancora terre dove abitare e insediarsi.

Secondo altri studiosi ed esperti di tradizioni gastronomiche, già nell’Antica Grecia, nell’Antico Egitto e durante l’Impero Romano si usava offrire dei pani a forma di colomba in alcune funzioni religiose, a cui veniva attribuito un significato sacro, magico e rituale. I Cristiani acquisirono questa antica tradizione, attribuendole simbologie e significati legati al nuovo credo religioso e all’episodio della Bibbia.

Le migliori Colombe Pasquali le trovi solo sul sito GourmEat

Tra le eccellenze enogastronomiche presenti sul sito GourmEat, non può assolutamente mancare la Colomba Pasquale, preparata dal Maestro Mario Arculeo del Panificio D’Angelo, una delle realtà della pasticceria italiana tra le più famose e apprezzate, in particolare per i dolci dedicati alle ricorrenze.

Grazie alle mani esperte di uno dei migliori pasticceri italiani, la classica Colomba Mandorlata si trasforma in prodotto artigianale d’eccellenza in cui si possono apprezzare il gusto e l’aroma di ingredienti unici e di altissima qualità, come l’uvetta, le scorze di arancia candita di Ribera e le preziose mandorle siciliane, che arricchiscono la glassa di questo dolce, donando una particolarissima croccantezza. Inoltre, l’impasto dolce soffice e il profumo di canditi sono veramente irresistibili in ogni momento della giornata.

Se si preferisce la fragranza della vaniglia e la dolce piacevolezza del burro di latteria, l’ideale è la Colomba Pandorata , un’autentica meraviglia che si distingue per l’estrema sofficità dell’impasto e la qualità degli ingredienti utilizzati, tra cui l’ottima panna fresca, il miele e la farina di mandorle e nocciole, utilizzate per la glassa.

Per chi cerca qualcosa di più originale è particolare, sicuramente perfetta è la Colomba ai Profumi di Sicilia. Un vero trionfo di frutta e canditi, tra cui i preziosi mandarini tardivi di Caciulli e i fichi di Monreale sfumati nella Malvasia, per esaltarne ancora di più il profumo e il sapore inconfondibile.

Un bouquet inedito, che unisce la Sicilia e la Campania, contraddistingue invece la Colomba Limone I.G.P. e Fragoline, nel cui tenero impasto si incontrano i limoni canditi di Siracusa IGP, le Fragoline semi-candite di Ribera e il Limoncello di Amalfi, mentre la Colomba Strudel del Maestro Arculeo è un vero incanto di sapori e profumi unici che vanno dalla dolcezza della Mela Annurca Campana I.G.P. alla cannella, una delle spezie più utilizzate nella migliore tradizione pasticcera italiana.

Il pistacchio non poteva di certo mancare nella selezione di dolci del Panificio D’Angelo. La Colomba al Pistacchio è la sintesi ideale della tradizione siciliana, con la sua farcitura, il suo impasto e la pasta realizzati con pistacchi siciliani di qualità superiore. Il tutto viene delicatamente completato dalla glassa al cioccolato bianco con pistacchi e praline di pistacchi, che lasciano in bocca un gusto unico ed esclusivo.

Infine, la Colomba Artigianale Setteveli completa la selezione con il suo morbido impasto al cioccolato fondente, a cui si aggiunge la golosa bontà della crema al gianduia e nocciole. La glassa che ricopre questo dolce davvero irresistibile, è realizzata con cioccolato fondente al 60% e nocciole pralinate di altissima qualità.

Vuoi una Colomba davvero speciale per festeggiare la tua Pasqua in famiglia o con gli amici? Prenotala sul sito GourmEat e potrai riceverla comodamente a casa, fresca e golosa come appena uscita dalla tua pasticceria di fiducia. Non aspettare, scegli la qualità dei prodotti GourmEat!

 

 

Commenti

Scrivi

Possiamo aiutarti?